POR SI ACASO LA TARDE SE HACE PRISA
Autor: Octavio Fernández Zotes
Por si acaso la tarde se hace prisa
y no llega tu sol hasta mi orilla,
quede por siempre guardado en mi cobijo
la huella de trazos y momentos.
Quedan tus dedos buscando mis esquinas
y tu mirada en la sombra de mis ojos.
Quedan las quejas, los hálitos, las risas,
lo que callamos y lo que supimos.
(El eco de la voz de aquellos versos…)
Queda mi mundo entre tus manos
y tu silencio, que a un tiempo es mi silencio.
Ahora, que aún no es demasiado tarde…
aprovechemos el tiempo que nos queda
para que hablen a solas los espíritus,
sólo ellos.
...............
E NEL CASO IN CUI LA SERA S’AFFRETTI
E nel caso in cui la sera s’affretti
e non arrivi il tuo sole al mio argine,
resti per sempre custodito nel mio rifugio
l’impronta di tracce e momenti.
Restano le tue dita a cercare i miei spigoli
e il tuo sguardo nell’ombra dei miei occhi.
Restano i lamenti, i respiri, le risate,
quello che non ci siamo detti e quello che abbiamo saputo.
(L’eco della voce di quei versi…)
Resta il mio mondo tra le tue mani
e il tuo silenzio, che all’unisono è il mio silenzio.
Adesso, che ancora non è troppo tardi…
approffittiamo del tempo che ci rimane
perché parlino tra di loro gli spiriti,
solo loro.
Octavio Fernández Zotes
Rivista di poesia 7Lune
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